
Vitamina C | Acido Ascorbico
L’acido L-ascorbico, o ascorbato (o vitamina C) è una vitamina idrosolubile antiossidante che svolge nell’organismo molteplici funzioni.
La sua storia si riallaccia a quella dello scorbuto, una patologia legata ad una carenza di tale composto nella dieta. Tale malattia era già nota in Grecia attorno al V secolo a.C. Nel XVI secolo era noto, soprattutto presso popolazioni marinare, che lo scorbuto poteva venir curato e prevenuto dall’assunzione di verdure e frutta fresca o dall’estratto di aghi di pino.
Nel 1934 Sir Walter Norman Haworth e Tadeusz Reichstein, in maniera indipendente, riuscirono a sintetizzare la vitamina C.
Nel 1955 J.J. Burns scoprì che il motivo per cui alcuni mammiferi non riescono a produrre la vitamina C risede nella mancanza dell’ultimo enzima della catena metabolica responsabile della sintesi di tale molecola: la L-gulonolattone ossidasi.
La vitamina C è importante per il corretto funzionamento del sistema immunitario e la sintesi di collagene nell’organismo. Il collagene rinforza i vasi sanguigni, la pelle, i muscoli e le ossa. L’uomo non può creare collagene senza la vitamina C.
Sembra che la vitamina C abbia un ruolo importante, soprattutto in reazioni di ossidoriduzione catalizzate da ossigenasi, e svolga un’azione antistaminica. Tra i processi più noti in cui la vitamina dovrebbe intervenire si ricordano:
- idrossilazione della lisina e della prolina ad opera della prolina idrossilasi e della lisina idrossilasi, reazioni importanti per la maturazione del collagene,
- idrossilazione della dopamina per formare la noradrenalina,
- sintesi della carnitina,
- catabolismo della tirosina,
- amidazione di alcuni peptidi con azione ormonale,
- sintesi degli acidi biliari,
- sintesi degli ormoni steroidei per intervento durante le reazioni di idrossilazione,
- riduzione dell’acido folico per formare la forma coenzimatica,
- aumento dell’assorbimento di ferro per riduzione del Fe (III) a Fe (II)
- azione di rigenerazione della vitamina E per cessione di un elettrone al radicale α-tocoferossilico.
Sembra, inoltre, che la vitamina C possa diminuire la formazione di nitrosammine intestinali e ridurre vari composti ossidanti (il radicale superossido, l’acido ipocloroso e i radicali idrossilici).
Ad essa sono attribuiti moltissime qualità, molto di esse non verificate scientificamente.Eccone alcune:
La Vitaminca c aumenta la resistenza dell’organismo, rafforza la funzione dei fagociti, aumenta la produzione di anticorpi, stimola la sintesi di interferone, la biosintesi della carnitina, anticolesterolo, antistress, distrugge i radicali liberi ossigenati, il radicale ossidrile, il radicale superossido, il radicale di ossigeno, partecipa ai processi di respirazione cellulare, interviene nello sviluppo dei fibroplasti, nella sintesi del collagene, nella formazione degli ormoni surrenalici, favorisce l’assorbimento del ferro (in dosi di 200-500 mg) incrementando il tasso di emoglobina, zinco, calcio, magnesio, etc., contrasta gli effetti tossici della nicotina, del benzoato, dei composti azotati, dei citotossici, delle radiazioni ionizzanti, inattiva le tossine batteriche, interviene nel trasporto dell’ossigeno e degli elettroni, indispensabile per le attività vitali di tutte le cellule, indispensabile per la produzione di energia soprattutto muscolare, previene l’accumulo di istamina (responsabile di allergie), modula le prostaglandine (mediatori dei processi infiammatori), previene la degenerazione cellulare (fra cui il processo di invecchiamento), previene i danni provocati dal formolo, protegge occhio e polmone, converte cistina (da origine alimentare) in cisteina,è un antitumorale,è antinfiammatoria etc. etc.
Fin dall’antichità una grave carenza di vitamina C è stata associata allo scorbuto, malattia caratterizzata da fragilità ed emorragia capillare, problemi alla pelle, perdita dei denti da ricondurre alla carenza di collagene.Anche se lo scorbuto è oggi quasi completamente scomparso nei Paesi industrializzati, una carenza di vitamina C può manifestarsi comunque con difficoltà digestive, epistassi (sangue dal naso), anemia e lenta cicatrizzazione delle ferite.
Si calcola che la quantità minima giornaliera di vitamina C necessaria per prevenire lo scorbuto sia di circa 10 mg/die. Le quantità consigliate (raccomandate dai sistemi sanitari) sono, tuttavia, di poco superiori. Anzi, nella comunità scientifica vi è ancora acceso dibattito sul dosaggio efficace effettivo, su limite soglia e sovradosaggio.
Le indicazioni degli organismi governativi sono:
- 30 mg/die per il Codex Alimentarius
- 40 mg/die in Regno Unito (Food Standards Agency)
- 45 mg/die per l’OMS-WHO
- 60 mg/die in Canada
- 75–120 mg/die per gli adulti, 2 g/die come limite di tolleranza: Food and Nutrition Board, Institute of Medicine, National Academy of Sciences, Ministero della Salute, USA.
Su questi ultimi dati ho però qualcosa da dire, le mie ricerche mi hanno portato a pensare che queste dosi siano estremamente basse.La Vitamina C non viene prodotta dal nostro organismo e quindi va assunta con la dieta, considerando che il pool di vitamina C nell’organismo umano e di circa 1,5÷5 g.Ci si accorge subito come una normale dieta occidentale può, con quelle dosi evitare solo che si verifichi una carenza!Ma si sottovalutano gli effetti positivi di un’adeguata somministrazione soprattutto negli sportivi!
In favore di questa tesi sicuramente c’era Linus Carl Pauling (Portland, 28 febbraio 1901 – Big Sur, 19 agosto 1994) un chimico che ha dedicato la sua vita allo studio delle Vitamine e in particolar modo alla Vitamina C diventandone quasi ossessionato, Pauling ne assumeva fino a 20gr al giorno!
Un pazzo direte voi, sicuramente esagerato nelle dosi, ma anche nell’intelligenza, infatti fu l’unico uomo che vinse da solo (Non in condivisione) due premi Nobel per la chimica nel 1954 e per la pace nel 1962.
Egli si è dedicato soprattutto alla chimica quantistica e alla fisica; è considerato il padre del legame chimico e uno dei padri di una medicina non convenzionale denominata medicina ortomolecolare. Nell’ultima parte degli anni ’20 Pauling iniziò a pubblicare delle ricerche sulla natura dei legami chimici, che lo hanno condotto alla pubblicazione del suo famoso libro intitolato “The Nature of the Chemical Bond” pubblicato nel 1939. Il Premio Nobel per la Chimica che Pauling ricevette nel 1954 fu un riconoscimento “per la sua ricerca riguardo alla natura dei legami chimici e alle ricerche per la comprensione della struttura di sostanze complesse”.
Genetica molecolare
Nel novembre del 1949 fu pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Science l’articolo “Sickle Cell Anemia, a Molecular Disease” (“anemia falciforme, una malattia molecolare”) scritto da Linus Pauling, Havery Itano, S.J. Singer e Ibert Wells. Fu la prima dimostrazione che una malattia umana fosse causata dalla presenza di una proteina anomala; dunque l’anemia falciforme fu la prima malattia ad essere compresa a livello molecolare. Questi studi decretarono l’inizio della genetica molecolare.
Medicine alternative: la medicina ortomolecolare
Pauling, insieme allo psichiatra canadese Abram Hoffer, ha contribuito allo sviluppo di una medicina alternativa, tuttora priva di riscontri scientifici, chiamata medicina ortomolecolare. In particolare, è stato sostenitore dell’ipotesi di usare megadosi di vitamine nella terapia del cancro e delle malattie cardiocircolatorie, così come nella prevenzione e cura del raffreddore comune.Tali studi furono contestati dalla comunità medica internazionale, che considerò completamente prive di fondamento tali teorie sulla vitamina C. Successivamente, due trial clinici randomizzati, condotti dall’organizzazione no-profit Mayo Clinic su pazienti di cancro allo stadio avanzato (poi seguiti da un terzo), hanno fallito nel replicare i risultati di Pauling, e varie critiche sono state mosse alla consistenza metodologica dei suoi studi. Un metastudio del 2007comparando 68 studi randomizzati e 232.606 partecipanti ha dedotto che il trattamento con beta-carotene, vitamina A, e vitamina E può aumentare la mortalità nelle persone sottoposte a queste terapie specifiche. Tutti questi elementi hanno portato al rigetto delle sue errate tesi sulla mega dosi vitaminiche da parte della comunità scientifica.
Sicuramente Pauling aveva sottovalutato le vitamine liposolubili, ovvero quelle vitamine che non possono essere smaltite quando sono in eccesso all’interno dell’organismo. Una di queste è la Vitamina E , alla quale io imputo la morte di Pauling, è risaputo infatti che grandi dosi di vitamina E possono provocare il cancro alla prostata, malattia di cui è morto.
A suo vantaggio sicuramente il fatto di aver assunto megadosi di tutte le vitamine per una vita intera ed avere scampato ben 93 anni, ottenendo numerose onoreficenze:
- 1931 Premio Irving Langmuir, American Chemical Society
- 1941 Nichols, sezione di New York, American Chemical Society
- 1947 Medaglia Davy, Royal Society
- 1948 Medaglia presidenziale al merito degli Stati Uniti d’America
- 1952 Premio Pasteur, Società biochimica di Francia
- 1954 Premio Nobel per la chimica
- 1955 Premio Addis, National Nephrosis Foundation
- 1955 Premio Phillips Memorial, American College of Physicians
- 1956 Medaglia Avogadro, Accademia Italiana della Scienza
- 1957 Paul Sabatier
- 1957 Medaglia Pierre Fermat in matematica
- 1957 Medaglia Internazionale Grotius
- 1961 Umanista dell’anno, American Humanist Association
- 1962 Premio Nobel per la pace
- 1965 Medaglia della Repubblica Italiana
- 1965 Medaglia dell’Academy of the Rumanian People’s Republic
- 1966 Premio Linus Pauling
- 1966 Medaglia d’Argento, Istituto Francese
- 1966 Supreme Peace Sponsor, World Fellowship of Religion
- 1967 Medaglia Roebling per la mineralogia
- 1968 Premio Lenin per la pace
- 1972 Premio internazionale per la pace ”Lenin”
- 1974 United States National Medal of Science
- 1977 Lomonosov Gold Medal, Accademia della Scienza URSS
- 1979 Medaglia per le scienze chimiche, Accademia Nazionale della Scienza
- 1984 Medaglia Priestley, American Chemical Society
- 1984 Premio per la chimica, Arthur M. Sackler Foundation
- 1987 Premio per l’educazione chimica, American Chemical Society
- 1989 Premio Vannevar Bush, National Science Board
- 1990 Medaglia Richard C. Tolman, American Chemical Society
- 2008 “American Scientists” U.S. postage stamp series, $0.41, per il suo lavoro sull’anemia falciforme
Concludo affermando che un’integrazione di almeno 1 gr al giorno di Vitamina C come consigliano moltissimi dottori e biologi, possa andare benissimo, anche perchè la Vit.C essendo Idrosolubile, in caso di eccesso può essere eliminata!
Per chi la volesse assumere, consiglio due metodologie:
- Farla preparare dal proprio farmacista in forma purissima, e assumerla diluendo la polvere in un bicchiere d’acqua.
- Assumerla naturalmente attraverso i seguenti alimenti:
Non esistono effetti gravi nel sovradosaggio, gli unici, apparte emicrane
a e diarrea, possono essere la formazione di calcoli renali.
Vi lascio con un’intervista all’uomo che ha fatto dell’acido ascorbico la sua vita
Coach Diego Granese
Note e Fonti:
Wikipedia